I primi mille giorni – Le schede. La lettura condivisa fin da piccoli è utile per lo sviluppo e il benessere

da | Ott 9, 2024

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I primi 1000 giorni, cioè il periodo che va dai giorni precedenti il concepimento, passando per i 9 mesi di gravidanza, fino al compimento dei due anni di età del bambino o della bambina, sono determinanti per il suo sviluppo e il suo benessere futuro. Parliamo con le specialiste e gli specialisti della salute dei principali step fisiologici di questi primi 1000 giorni e del loro impatto.

Parliamo di lettura condivisa con Giorgio Tamburlini, presidente del Centro per la Salute del Bambino, uno dei fondatori del programma “Nati per Leggere”

In che modo la lettura di un libro condivisa tra i genitori e figlie o figli molto piccoli è utile per il loro sviluppo e per il loro benessere?

Dedicarsi alla lettura condivisa di un libro vuol dire trascorrere del tempo insieme, un’esperienza che promuove l’attaccamento sicuro del bambino o della bambina agli adulti di riferimento e giova anche alla mamma e al papà, rafforzando la loro confidenza nelle proprie competenze genitoriali.

Inoltre, ascoltare un adulto che legge fin dai primi mesi di vita, ancor prima di avere imparato a parlare, velocizza il processo di apprendimento del linguaggio, sia nella comprensione delle parole che nella capacità di utilizzarle. Lo svolgimento di un racconto pagina dopo pagina insegna a riconoscere la struttura di un discorso, la successione logica dei suoi passaggi. Le illustrazioni aiutano a esercitare la vista, che si fa via via più acuta, e dare un nome agli oggetti raffigurati.

Leggere un libro al proprio bimbo o bimba è un compito adatto sia alla mamma sia al papà?

L’ideale è che entrambi abbiano modo di ritagliarsi dei momenti per leggere insieme al bambino o alla bambina. Ascoltare due voci è meglio che ascoltarne una sola, perché arricchisce l’esperienza. Mamma e papà parlano e leggono in modo differente. Le mamme più spesso usano il “bambinese”, cioè un’intonazione della voce più acuta e musicale, nomignoli ed espressioni onomatopeiche. I papà invece tendono ad assumere un’intonazione più adulta, rispettando maggiormente il testo che stanno leggendo e usando un linguaggio più articolato.

Tra il 2022 e il 2023, il programma “Nati per Leggere” ha realizzato il progetto “Papà mi leggi?” per invitare i padri alla lettura condivisa in alcune zone periferiche del comune di Milano. Con questo progetto abbiamo raggiunto molti padri immigrati, provenienti da culture in cui la separazione tra i ruoli, con la mamma che si prende cura di figli e figlie e il papà meno coinvolto è ancora presente, una divisione di compiti che la nostra società sta lentamente ma progressivamente superando. Ecco, la lettura condivisa è un modo di prendersi cura dei piccoli che è stato particolarmente apprezzato da questi padri, meno abituati all’accudimento, ha contribuito a rafforzare la loro capacità genitoriale e la loro relazione con i figli. La divisione di ruoli nell’accudimento e nell’educazione della prole è un costrutto culturale e, come tale, può essere modificato. La lettura condivisa si è rivelato uno strumento efficace per promuovere questo cambiamento e favorire la paternità accudente, a beneficio di tutti i componenti della famiglia.

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