Asili nido: soldi a singhiozzo

da | Lug 11, 2023

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Un’occasione preziosa da non sprecare. In questi termini si era parlato nei mesi passati dei fondi Pnrr stanziati per l’ampliamento dell’offerta di asili nido in Italia. Oltre un miliardo di euro per avvicinarci finalmente ai livelli definiti dall’Unione europea. Le preoccupazioni che in molti avevano mostrato, e di cui abbiamo parlato qui a maggio, si sono fatte sempre più concrete. L’ennesima scadenza slittata – dopo le difficoltà delle amministrazioni a rispondere ai bandi – è stata quella del 30 giugno, quando si sarebbero dovute assegnare le gare d’appalto per la realizzazione degli asili nido ma allo scadere della quale mancava ancora un quarto delle aggiudicazioni.

Nel frattempo, la stampa che si sta occupando del tema ha rilevato due criticità non di poco conto: la riduzione degli obiettivi e la destinazione d’uso dei fondi.

All’interno del Pnrr l’obiettivo di nuovi posti da realizzare è passato da 264.480 – come indicato nel Piano al 31 dicembre 2022 e nella relazione sullo stato di attuazione del 31 maggio di quest’anno – a 228.000, come indicato nella versione aggiornata del Pnrr. Secondo l’Espresso, la modifica potrebbe essere legata a un ricalcolo delle stime di posti realizzabili da parte dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, alla luce delle leggi regionali e dei fondi effettivamente assegnati. D’altra parte, a inizio giugno di rimodulazione degli obiettivi aveva parlato durante un’interrogazione parlamentare il Ministro dell’Istruzione, Valditara, mettendola in relazione con l’aumento dei costi edilizi.

A questo si sono aggiunte le obiezioni avanzate, secondo la ricostruzione de Il Sole 24 ore, dai tecnici della Commissione, che avrebbero posto il veto sull’utilizzo dei fondi per l’ampliamento di strutture esistenti. Tali osservazioni sarebbero state accolte con disappunto, dal momento che il Piano ha fatto da sempre riferimento a tali iniziative. La precisazione è arrivata il giorno successivo, attraverso una nota stampa di un portavoce della Commissione Ue che ha precisato che la creazione della nuova offerta «può avvenire attraverso la costruzione o la riqualificazione di asili nido, con l’obiettivo di aumentare i posti disponibili» e che «la Commissione sta lavorando a stretto contatto con l’Italia per garantire l’attuazione di questa importante misura».

Benché non sia stato possibile reperire i pareri originariamente sollevati dalla Commissione, si può pensare che punto dirimente – e ancora da sciogliere secondo il Sole 24 ore – sia il riferimento nella relazione sullo stato di attuazione all’utilizzo dei 700 milioni destinati a messa in sicurezza, ristrutturazione, riqualificazione di edifici di proprietà dei Comuni destinati non solo ad asili nido e a scuole dell’infanzia ma anche a centri polifunzionali per i servizi alla famiglia.

In Italia oggi l’offerta media di posti nido a disposizione è di 27,2 ogni 100 bimbe o bimbi sotto i 3 anni, a fronte dell’obiettivo europeo del 33%, recentemente portato al 45%. Oltre ad auspicare una distribuzione efficace ed equa dei fondi, c’è da sperare in una comunicazione più trasparente relativa alle decisioni e alle misure intraprese.

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