In Italia, i padri continuano a utilizzare troppo poco i congedi di paternità e parentali. Un’indagine condotta su 4.500 madri e padri nell’ambito del progetto europeo 4e-parent, mostra che solo un padre su cinque ha usufruito del congedo parentale e che barriere economiche, culturali e organizzative continuano a ostacolare una piena condivisione della genitorialità. Le disuguaglianze territoriali e legate al livello di istruzione acuiscono il divario, rendendo la cura ancora un compito prevalentemente femminile. Inoltre, la maggioranza dei genitori ha dichiarato che i padri avrebbero utilizzato congedi più lunghi se fossero stati meglio retribuiti e senza ripercussioni sul lavoro.
Servono politiche più inclusive, meglio retribuite e accessibili a tutte e tutti, insieme a un cambiamento culturale profondo che riconosca la cura come una responsabilità condivisa. Valorizzare l’impegno dei padri fin dai primi mesi di vita di figli e figlie significa investire nel benessere dei bambini e delle bambine, dei genitori e dell’intera comunità.
Oggi, i genitori vogliono poter essere presenti, insieme, nella crescita dei propri figli e figlie senza che ciò comporti penalizzazioni economiche o professionali, liberi dagli stereotipi di genere che ancora relegano le madri al ruolo principale nella cura e i padri a quello di “aiuto”. Desiderano vivere la genitorialità come un’esperienza dove la cura è un diritto e una responsabilità comune.
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