Le risorse per i papà: una mappa per trovarle

da | Gen 2, 2024

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Gruppi di ascolto e confronto tra papà che vogliono vivere il loro ruolo con maggiore consapevolezza, attività di accompagnamento alla nascita per futuri padri, consulenza psicologica, ausilio legale, biblioteche e archivi di dati per gli studiosi che si occupano di paternità: sul sito del progetto 4e-parent c’è una mappa di risorse di sostegno per individuare sul territorio nazionale decine di attività indirizzate agli uomini che vogliono impegnarsi in prima persona nell’accudimento dei propri figli e figlie, per il benessere di tutti i membri della famiglia e per contrastare la cultura della violenza di genere. Per ogni risorsa indicata sulla mappa c’è una breve descrizione delle attività svolte, dei loro destinatari, indirizzi e numeri di telefono per prendere contatto.
A mettere insieme questa iniziale raccolta nell’ambito di 4e-parent è stata l’associazione Maschile Plurale, partner del progetto, che ne curerà l’ampliamento e l’aggiornamento nel corso del tempo, anche oltre i limiti temporali del progetto stesso.

Un confronto a tante voci sulla mascolinità

«L’associazione nazionale Maschile Plurale è nata nel 2007 e raccoglie oltre una trentina di membri provenienti da ogni parte d’Italia che, a loro volta, fanno parte di gruppi locali di consapevolezza maschile. In questo modo l’associazione è divenuta un riferimento per una rete di realtà associative autonome ma interconnesse», spiega il sociologo Marco Deriu, che ha partecipato alla sua fondazione. «Lo scopo di Maschile Plurale è mettere in discussione il modello patriarcale della mascolinità, valorizzando le differenze e le soggettività per prevenire sessismo e violenza e per fare spazio a nuove forme di maschilità e paternità».
Nella sua attività culturale e sociale, l’associazione collabora con realtà femministe, con Centri Antiviolenza (CAV) e i Centri per Uomini Autori di Violenza (CUAV). «Ma la nostra attività principale è la formazione per promuovere una cultura che attraverso l’autoconsapevolezza e il confronto, prevenga la violenza, con la produzione di documenti, seminari, incontri nelle scuole e dibattiti», spiega Deriu.
Attingendo alla propria rete di contatti e con l’aiuto di un primo nucleo di soggetti impegnati sui temi della paternità, Maschile Plurale ha selezionato le prime attività da riportare sulla mappa, dopo avere controllato che siano estranee a qualunque elemento di misoginia e omotransfobia. «Inoltre, abbiamo posto come condizione che non si tratti di iniziative commerciali, come consulenze o corsi professionali, ma principalmente gratuite, che talvolta richiedono un contributo economico di autofinanziamento per alcune delle loro attività, purché siano specificate con chiarezza nella descrizione», aggiunge.
Le risorse elencate sul sito sono suddivise anche per tematica oltre che per area geografica.

Ampliare la scelta

Osservando la mappa, non si può fare a meno di notare che alcune Regioni ne sono del tutto sguarnite. «Sappiamo che in qualche area del Paese, soprattutto nelle Regioni meridionali e nelle isole, ancora scarseggiano le iniziative organizzate sui temi delle nuove maschilità e delle nuove paternità», commenta Deriu. «D’altra parte, la mappa è ancora incompleta: stiamo lavorando per arricchirla, per prendere contatto con associazioni e gruppi che ancora non conosciamo, pubblicizzare la nostra iniziativa e cercare nuove adesioni».
Dal sito di 4e-parent si può accedere a un modulo da compilare per segnalare realtà locali interessate. «Prenderemo contatti con chi ci scriverà per verificare insieme che le iniziative segnalate siano coerenti con le finalità del progetto», spiega. «E continueremo a curare la mappa anche dopo il termine previsto del progetto. La figura del padre nella nostra società sta cambiando e tanti giovani uomini che si preparano a vivere l’esperienza della genitorialità non hanno modelli tramandati dalle generazioni precedenti a cui fare riferimento. È importante offrire loro degli strumenti per costruire questi nuovi modelli, liberandosi dei vincoli imposti dagli stereotipi, attraverso il confronto e la discussione aperta a una molteplicità di esperienze e punti di vista».

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